Un weekend a Bologna tra musei e gallerie
Insieme a Camilla, art sharer sui social e storica dell'arte, ho ideato un itinerario per passare un weekend a Bologna immersi nell'arte dalla colazione all'aperitivo.
Ciao io sono Alice e se non sei approdat_ qui dai miei canali social probabilmente ti starai chiedendo chi sono. Conosciamoci meglio qui. La domenica ti porterò in giro con me per Bologna o per un’altra città italiana o europea. Ti ho già consigliato cosa fare Cosa fare in un weekend a Bologna? Parte 1 e Parte 2, oggi insieme a @unacamillacontemporanea ti consiglio cosa fare in un weekend a Bologna se come noi non ti perdi neanche una mostra.
Troverai un regalino in collaborazione con Card Cultura alla fine della newsletter
Chi è Camilla?
È una storica dell'arte marchigiana trapiantata a Bologna. Sui social la trovi come @unacamillacontemporanea. Come si intuisce dal nome, il suo obiettivo è quello di avvicinare più persone possibili all'arte contemporanea, spesso considerata elitaria dal pubblico dei non addetti ai lavori. Nel suo piccolo, cerco di farlo condividendo contenuti divulgativi a tratti ironici e (spero) divertenti sui social. A volte collabora con aziende e istituzioni culturali per promuovere mostre, eventi e progetti del settore. Nella sua Newsletter Contemporanea consiglia una selezione di mostre che le sembrano interessanti in tutta Italia (quindi direi che è il caso di iscriverti qui). Dal prossimo mese troverai la sua selezione di mostre da non perdere a Bologna direttamnete nella newsletter dedicata agli eventi: Bologna Mixtape.
Puoi trovare Camilla anche su TikTok e YouTube.
Il nostro itinerario per un weekend a Bologna tra musei e gallerie
Colazione da ZOO, caffetteria e spazio espositivo
Su una parete a caratteri cubitali una citazione di Calvino: "La fantasia è un posto dove ci piove dentro". Ed è proprio questo l'effetto che fa ZOO, una bookshop bakery dalle pareti bianchissime che profuma di dolci fatti in casa. Quando ho voglia di una coccola è qui che mi rifugio bevendo caffè americano, mangiando torte alla cannella o di carote e leggendo un libro. Se decidete di andarci il weekend non potete perdervi il brunch!
Oltre a essere un luogo in cui mangiare e lavorare, Zoo include uno spazio di lettura con testi illustrati per i più piccini. Inoltre, non è difficile imbattersi in qualche mostra allestita all’interno del locale, che solitamente presentano al pubblico le creazioni di illustratricə. In occasione della Bologna Children Book Fair, Zoo ha allestito una mostra - ancora in corso -dedicata a Sven Nordqvist, realizzata in collaborazione con Carmelo Zampa e Hamelin Associazione Culturale.
📍 Strada maggiore 50/a
Orari: da martedì a venerdì h 9.00 - 16.00, sabato e domenica h 10.00 - 16.00
Una visita al MAMbo, il museo di arte moderna
Lo sapevi che il museo di arte moderna di bologna si trova all’interno di un ex forno del pane? L’edificio venne costruito nel 1915 con la funzione di panificio comunale per assolvere alle difficoltà di approvvigionamento dei cittadini bolognesi nel corso della prima guerra mondiale e chiuso definitivamente nel 1958.
Oggi i tre piani del MAMbo comprendono uno spazio dedicato alle mostre temporanee (la Sala delle Ciminiere, completa degli originari camini del vecchio panificio), un piano riservato alla Collezione Permanente e al Museo Morandi, una biblioteca, un bookshop e un bar dove potersi rilassare davanti a un caffè o a un bicchiere di vino prima o dopo la visita al museo.
L’allestimento della collezione permanente ripercorre la storia dell’arte italiana dal secondo dopoguerra a oggi. Nonostante sia in continuo aggiornamento, c’è un nucleo di opere che sono diventate un simbolo dell’ex Galleria d’Arte Moderna di Bologna (questo il suo nome precedente). È il caso dei celebri Funerali di Togliatti di Renato Guttuso, collocato nella sala dedicata alla pittura figurativa romana degli anni Sessanta, il dialogo con le opere degli artisti della Scuola di Piazza del Popolo - gli esponenti della Pop Art italiana.
Tra i nomi più celebri è da menzionare sicuramente Maurizio Cattelan, la cui Strategie si colloca nell’allestimento intitolato Identificazioni, nato con l’obiettivo di consentire al fruitore di percorrere lo spazio espositivo senza vincoli o restrizioni di tipo tematico o temporale. Paola Pivi, Gina Pane, Sissi e Francesco Vezzoli sono solo alcuni tra gli artisti le cui opere occupano le sale del museo.
Oltre alla sezione interamente dedicata al bolognese Giorgio Morandi, la collezione ospita opere degli esponenti dell’Arte Povera. Infine, di recente è stata inaugurata la sezione RIlevamenti d’archivio. Le settimane internazionali della Performance e gli anni ‘60 e ‘70 a Bologna e in Emilia Romagna.
Le mostre temporanee sono ospitate nella Sala delle Ciminiere e nella Project Room, collocate rispettivamente al piano terra e al primo piano. Il MamBO non è solo un museo, ma un luogo di incontro e aggregazione per gli addetti ai lavori (e non solo), nel quale vengono organizzate attività per i più piccoli, conferenze, incontri ed eventi a tema culturale.
📍via Don Giovanni Minzoni, 14
Biglietto: intero 6, ridotto 4, gratis per gli studenti. Se visiti sia la Collezione permanente che la mostra il biglietto costa € 10 (invece di € 12)
Orari: martedì e mercoledì h 14-19, giovedì h 14 -20, venerdì, sabato, domenica e festivi h 10-19. Chiuso i lunedì non festivi.
La prima domenica del mese puoi visitarla gratis grazie all’iniziativa Domenica al museo.
Tappa obbligatoria in Pinacoteca per scoprire la storia dell'arte bolognese dal Trecento all'Ottocento
La Pinacoteca Nazionale di Bologna nasce nel 1808 come quadreria dell’Accademia di Belle Arti, l’istituto d’istruzione sorto dalle ceneri della settecentesca Accademia Clementina. L’antico nucleo, proveniente dall’Istituto delle Scienze, fu in seguito arricchito dalla straordinaria raccolta di quasi mille dipinti frutto delle soppressioni di chiese e conventi compiute dopo l’ingresso delle truppe napoleoniche a Bologna, tra il 1797 e il 1810, e nuovamente a seguito delle soppressioni del 1866 attuate dal nuovo stato italiano.
Una peculiarità del museo è la diversificazione degli allestimenti dedicati alle varie epoche (medievale, rinascimentale e seicentesca).
La prima sezione è dedicata ai maestri del Trecento bolognese, tra i quali spicca il celebre polittico di Giotto, una delle tre uniche tre opere firmate dall’artista fiorentino di cui abbiamo conoscenza. Oltre alle tavole e ai dipinti raffiguranti i soggetti tipici ricorrenti dell’arte cristiana medievale, completano questa sezione gli affreschi staccati e ricollocati provenienti dalla chiesa di Santa Maria di Mezzaratta, ricomposti secondo la struttura architettonica originale.
La sezione dedicata al Rinascimento ospita opere dei maestri della scuola ferrarese, tra cui spiccano la celebra Pala dei Mercanti di Francesco del Cossa e il frammento raffigurante il volto di Maria piangente proveniente dagli affreschi realizzati da Ercole de’ Roberti per la Cappella Garganelli nella chiesa di San Pietro. La presenza dei pittori ferraresi si spiega con l’assenza di quello di un vero e proprio “Rinascimento bolognese”: all’epoca Bologna non vantava lo sviluppo di una vera e propria scuola, bensì della presenza di artisti provenienti da altre città e trasferitesi nel capoluogo emiliano per lavorare su committenza. Tra le opere più celebri di questa sezione, l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello.
Dopo una serie di sale interamente dedicate alla pittura seicentesca con i fratelli bolognesi Carracci - tra gli artisti più influenti del secolo insieme a Caravaggio -,e, tra gli altri, Guido Reni e il Guercino, il percorso espositivo si conclude con una sezione dedicata al Settecento.
📍via Belle Arti 56
Biglietto: intero 6, ridotto (giovani 18/25 anni) 2, gratis per gli studenti di alcuni corsi di studio
Orari: martedì, mercoledì ore 9-14, da giovedì a domenica e festivi ore 9-19, lunedì chiuso. Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura
La prima domenica del mese puoi visitarla gratis grazie all’iniziativa Domenica al museo.
Un giro per le gallerie d’arte bolognesi
Bologna offre un’ampia gamma di gallerie e spazi espositivi. Partendo dalle più storiche, c’è la Maggiore g.a.m. in Via D’Azeglio 15 (nello stesso palazzo in cui si trova anche la casa di Lucio Dalla). Fondata nel 1978, si occupa principalmente della vendita di artisti storicizzati (Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Pablo Picasso, Lucio Fontana, Andy Warhol, Joseph Beuys e molti altri).
Nata ancor prima è la Galleria de’ Foscherari, creata all’inizio degli anni Sessanta per ospitare il lavoro dei grandi artisti dell’epoca, tra cui gli esponenti dell’Arte Povera - è stata la sede di una delle mostre curate da germano Celant, teorico del gruppo. Oggi il filo conduttore della ricerca artistica della galleria è l’arte figurativa, con qualche eccezione, come nel caso del controverso Hermann Nitsch.
Anche la Galleria Studio G7 è nata nel 1973, ospitando principalmente artisti della Pop Art inglese e Americana, concentrandosi poi sulla ricerca delle nuove tendenze attraverso le opere di personalità come Sol Lewitt, Marina Abramovic, David Tremlett e tanti altri, diventando così un punto di riferimento nelle vicende artistiche bolognesi.
Tra le gallerie di recente nascita c’è sicuramente la P420 Gallery, che si distingue per un approccio più “museale”, occupandosi principalmente di Arte Concettuale e Minimale, ospitando artisti internazionali non ancora conosciuti al grande pubblico. Nella stessa zona - quartiere Porto - si trova anche Gallleriapiù, che ospita artisti sperimentatori in un ambiente più intimo e riservato.
Tra le gallerie più storicamente rilevanti c’è senza dubbio Galleria Enrico Astuni, che deve il suo nome al fondatore. Le prime mostre della galleria, che inizialmente aveva la sua sede a Fano (nelle Marche), hanno visto la partecipazione di importanti critici e storici dell’arte. Dal 2005 la galleria concentra la propria attenzione anche sulle nuove tendenze dell’arte contemporanea, iniziando a promuovere giovani artisti, per poi aprire la nuova sede di Bologna nel 2009.
Non mancano le gallerie per lə amantə dell’arte urbana: MAGMA Gallery organizza mostre articolate tra la sede principale della galleria in Via Santo Stefano e la suggestiva ex chiesa di San Mattia in Via Sant’Isaia, che ospita spesso installazioni site-specific realizzate da protagonisti internazionali noti per la loro iniziale carriera da street artist. Per chi cerca uno spazio più underground, invece, può trovare il suo posto nella galleria Portanova12, che prende il nome dall’omonimo indirizzo. Quest’ultima ospita arte urbana, street art, illustrazione e muralismo di artisti del panorama bolognese e non solo.
Aperitivo urban al DUMBO, il distretto creativo di Bologna
Il DumBO - Distretto Urbano Multifunzionale di Bologna - è uno spazio di rigenerazione urbana temporanea, di proprietà di FS Sistemi Urbani, nato in seguito a un progetto di riqualificazione dell’ex scalo ferroviario per le merci Ravone. Lo spazio, che si estende per quasi 40000 metri quadrati, oggi è stato trasformato in un distretto culturale e sociale a disposizione della città. Ogni weekend qui puoi trovare eventi, festival e iniziative culturali di vario tipo. È il posto ideale per un aperitivo lontano dal caos del centro storico.
Tra gli eventi artistici e culturali più rilevanti che hanno luogo all’interno degli spazi del DumBO sono da menzionare PhMuseum Days - International Photography Festival, Fruit Exhibition e Urbana - Underground Art Project. Quest’ultimo progetto è giunto alla sua terza edizione, in corso dal 15 al 25 aprile 2023: si tratta di un’iniziativa che, attraverso il coinvolgimento di urban artistists, utilizza l’arte urbana con lo scopo di restituire all’ex scalo l’identità di spazio propulsore di energie creative e cultura urbana. Ravone, infatti, è stato un luogo di ritrovo per la comunità di street artist e writer bolognesi della scena bolognese degli anni ‘90, la cui attività è diventata un punto di riferimento per l’evoluzione e gli sviluppi dell’arte urbana in città. Infatti il programma del festival, oltre alla messa a disposizione di muri in cui i writer possono dar spazio alla propria creatività, coinvolge ogni anno i protagonisti della scena urbana di quel periodo, i quali realizzano dipinti murali negli spazi del distretto.
Puoi tenerti aggiornat_ sugli eventi qui: Eventi o iscrivendoti alla newsletter Bologna Mixtape
📍 Via Camillo Casarini, 19
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